Salona (Solin)

La piccola città di Salona (in croato Solin), situata a circa 5 km da Spalato, è conosciuta per le sue rovine. Occupata prima dai illiri e poi dai greci, la regione prese il nome di Salona o Salonae per la presenza di zone destinate a saline.

All'epoca del governo di Augusto diventò colonia con il nome di Martia fulia Salouae e più tardi capoluogo della provincia di Dalmazia. Nel I secolo d.C. sono stati costruiti l'anfiteatro, i templi, le terme, il foro e altri edifici pubblici con un grande giro di mura, rafforzato da torri: Salona divenne la più ricca e popolata città del medio Adriatico. Nel 614 i vandali e i croati la distrussero: da allora Salona non risorse più.

Alla fine dell'Ottocento sono incominciati gli scavi per portare alla luce quanto era
rimasto sepolto dell'antico abitato. E' stata rilevata la divisione in due parti di epoche diverse: un nucleo originario (Urbs retus) e una parte successiva appartenente all'età augustea.

Gli scavi dell'area archeologica hanno consentito il recupero solo di una porzione del tracciato delle mura più volte ingrandite nel corso dei secoli. Si possono ancora osservare le fondamenta e i resti di alcune torri a base triangolare e rettangolare. Un buon punto di partenza per iniziare la visita dell'area archeologica di Salona è l'ampio parcheggio nei pressi della necropoli di Manastirine, l'area cimiteriale posta cimiteriale posta subito fuori le mura a nord della città.