Croazia centrale

La Croazia Centrale confina ad ovest con i colli ammantati di vigneti di Samobor, che proseguono verso Karlovac e Ogulin, a sud dal confine con la Bosnia-Erzegovina fino a Jasenovac. A nord-est è delimitata dal tratto della fertile valle del fiume Sava che da Zagabria arriva fino al Parco Naturale Lonjsko Polje, una vasta zona umida a sud di Sisak, habitat di numerosissime specie d'uccelli locali e migratori.

L'area centrale del Paese, abitata fin dal XII secolo a.C. dagli illiri, è da sempre una zona di contatto tra vari popoli. Le prime località illiriche divennero infatti dopo il I secolo d.C. municipia romani, e fra queste si segnalò subito Siscia, distrutta dagli avari ma ricostruita  da tribù slave con il nome di Sisak.

Il confine meridionale con la Bosnia risale al 271 d.C. Venne confermato dapprima al tempo della divisione fra Chiesa d'Occidente e d'Oriente nel 1054 e poi quando i musulmani si impadronirono dei Balcani.

Per fermare le continue razzie dei turchi, nel 1578 l'imperatore d'Austria istituì in questa zona le coì dette Vojne Krajine, o Confini Militari, edificate sulle terre in gran parte abbandonate dai croati che si spostarono da tempo verso la costa. Per rendere efficace la difesa del confine furono accolti profughi serbi, con minoranze montenegrine, valacche, albanesi e persino raggruppamenti d'origine tedesca.

Sono nati in questo modo i villaggi con popolazione di fede ortodossa, che convissero con i cattolici e gli islamici senza troppi conflitti fino alla metà del XIX secolo, quando l'Europa fu travolta dall'ondata nazionalista. All'insegna del nazionalismo è stata condotta la guerra fra Croazia e Jugoslavia provocando l'esodo di migliaia di abitanti serbi.

Anche se la Croazia centrale è un'area meno frequentata dal turismo internazionale, essa offre un paesaggio bellissimo caratterizzato da fiumi e colli coperti di boschi: qui si può gustare la più genuina cucina croata. Anche il patrimonio culturale dell'area è particolarmente ricco, con rovine di cinta fortificate o di castelli, edifici religiosi di notevole rilevanza e ricchi musei con testimonianze della storia locale, ma che purtroppo non sono sempre aperti. Per poterli visitare è opportuno chiedere in anticipo informazioni agli uffici turistici locali.